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Lungo la strada principale che arriva dalle Valli del Natisone e che collega Cividale con la Valle dell’Isonzo, si procede lungo il fiume Natisone e si costeggia Monte Matajur che domina nell'area, i due simboli della Slavia Veneta, sulla destra invece si scorge il santuario della Beata Vergine di Castelmonte. Si procede controcorrente lungo il più corto ed il più caldo dei due fiumi dalle acque smeraldine, che accompagneranno i ciclisti durante l'intero tracciato, facendo l’occhiolino agli amanti del bagno. La segnaletica locale rivela che si tratta di un territorio bilingue, dove vive una comunità slovena. Ad eccezione di alcuni tratti molto brevi, il percorso è perlopiù pianeggiante, visto che non si allontana mai dai due corsi d'acqua. Il tratto intorno all'ex confine di stato nella stretta tra Mija e Matajur è un’area poco popolata, ma spicca però per le sue estese superfici boschive e la ricca fauna selvaggia. Nei villaggi più in quota, che hanno risentito dei flussi migratori verso le città, oggi si festeggia ancora il cosiddetto »burnjak«, la festa delle castagne. Dal centro storico di Cividale si ripercorre la pista ciclabile lungo la riva sinistra del Natisone fino alla frazione Pri Mostu, dove si passa sulla riva opposta e si prosegue attraverso gli abitati di Dolenji Barnas, Španjud, Bijače e Laze, ai quali si unisce il collegamento attraverso Breginjski kot con la diramazione per la Grotta di San Giovanni d'Antro. Sulla riva opposta si trova San Pietro al Natisone che grazie alla scuola bilingue ed al museo è il centro culturale della Slavia Veneta. Per attraversare l'ex confine di stato a Robič si deve svoltare sulla strada principale presso l'abitato di Log. La tratta Cividale del Friuli e Kobarid tempo fa era collegata da una linea ferroviaria, poi dismessa. Del tracciato oggi, oltre la stazione a Štupica, rimangono solo poche tracce.
Dopo pochi chilometri si lascia alle spalle la Bassa Friulana per trovare rifugio alle pendici delle alte vette alpine, con il Matajur ed il Krn sullo sfondo che fanno da segnavia. Dalla parte slovena, davanti alla frazione di Robič, si raggiungono i tonfani del Natisone, luogo ideale per un bagno, dopo il villaggio invece si svolta dalla strada principale sul sentiero attraverso la zona umida di Kobariško blato.
In questo punto si lascia il Natisone dopo averlo attraversato, ci si stringe alle pendici del Matajur, si attraversano i paesi di Sužid e Svino, percorrendo una comoda strada sterrata per ritrovare l'Isonzo a Kobarid. Quest'ultimo con la sua famosa veduta sulla chiesa di Sant' Antonio e sull'Ossario italiano con il Monte Krn sullo sfondo invita già da lontano ad una meritata sosta. Anche i paesi alle pendici del monte Krn o l'alta Valle dell'Isonzo meritano sicuramente una visita, che si può iniziare presso il ponte di Napoleone nella stretta dell'Isonzo. Il percorso costeggia il corso del fiume fino a Tolmin, passando attraversando i paesi sulla sua riva sinistra.
Sulla strada attraverso la frazione di Ladra si apre la vista sulla catena montuosa del Krn, stretti da una parte anche dalla cresta del Kolovrat, luogo di cruenti battaglie del fronte dell'Isonzo durante la Grande Guerra. Nel paese si può decidere per la breve salita e visitare la chiesa di San Lorenzo con la tomba del poeta Simon Gregorčič , che regala anche un meraviglioso panorama sull'Isonzo. Di seguito si costeggia il fiume, si attraversa i paesi di Kamno e Volarje, nella frazione di Gabrje invece si può svoltare sul tracciato del sentiero escursionistico Alpe-Adria. Prima di arrivare a Tolmin, sovrastato dai resti del castello, con una breve deviazione, svoltando a Dolje a sinistra verso Zatolmin, si può visitare gli alvei della Tolminka. Dagli alvei ci si dirige dritto verso Tolmin, passando vicino al cimitero della Grande Guerra a Loče, pedalando su una parte dell’anello che cinge la città.